Istituto d'Istruzione Superiore
GIORGIO VASARI
Atto di indirizzo per la redazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa
Comunicato N. 59
Il Piano Triennale 2019/22, che puntava a curricularizzare e consolidare il nuovo assetto dell’Istituto, con il completamento del quinquennio di Istituto Tecnico Agrario e l’entrata a regime della Riforma degli Istituti Professionali, si è dovuto confrontare con l’emergenza dovuta alla pandemia. Grazie al contributo di tutte le componenti della Comunità Scolastica si è operato fin dal primo giorno per non interrompere quel flusso continuo e bidirezionale di azioni, di trasferimento e verifica di competenze, di sviluppo e messa alla prova di nuove metodologie adeguate al mutato scenario in cui eravamo chiamati ad operare.
Pronti e preparati a sviluppare azioni innovative e nuovi percorsi interdisciplinari, che valorizzassero l’unicità della nostra Scuola curvata in quattro distinti indirizzi, ci siamo trovati invece a dover conservare, raffermare quanto fin lì attuato, non con l’obbiettivo di crescere e aprirci al territorio, ma con il Diktat di chiuderci in casa e lavorare con modalità che dovevano essere costruite giorno per giorno. Tale imponderabile scenario ha messo in luce, assieme alle criticità di un Sistema Scuola enormemente vulnerabile nel suo complesso, anche le opportunità offerte dalle nostre strutture, che hanno consentito una azione di contenimento nei confronti della pandemia, ma anche una azione di mantenimento degli obbiettivi didattici, mercé la possibilità di continuare le attività laboratoriali caratterizzanti i singoli indirizzi. Ultimo, ma non ultimo, il peculiare disegno dell’edificio della sede centrale, con la possibilità distrutturare numerosi percorsi diversi e di sfruttare tutte le uscite presenti, ha permesso l’ordinato afflusso e deflusso anche nei momenti più critici: tale caratteristica presenta ad un tempo elementi positivi ed anche criticità, per cui una ampia parte dell’azione progettuale del nuovo PTOF dovrà concentrarsi sulla valorizzazione dei singoli spazi didattici, l’ottimizzazione del loro uso, la riprogettazione degli stessi ove necessario, sempre in accordo con i principali portatori di interessi, primo fra tutti la Città Metropolitana di Firenze, proprietaria degli immobili. In tale ottica si ravvisa la necessità di ricomprendere nella visione di insieme di un’unica filiera progettuale i tanti interventi che sono stati attuati o che sono in corso di completamento, e che per forza di cose si sono diluiti e parcellizzati in numerosi rivoli: la ristrutturazione dei laboratori scientifici con la costruzione del nuovo laboratorio di Scienze, il rinnovamento dei laboratori informatici con l’impiego anche di software libero, lo sviluppo delle aree esterne, con lo sguardo rivolto verso il potenziamento delle attività dell’istituto agrario e l’ambizione di proiettare su tutte le aree esterne dell’istituto una vision integrata e bilanciata fra tutela del verde, promozione della mobilità sostenibile (con la bonifica e la riprogettazione del parcheggio e l’attivazione della nuova ciclostazione) e educazione all’ambiente.
Si rende quindi necessario non solo il collegamento di ciascun progetto alle aree individuate dal Collegio, ma anche e prioritariamente l’afferenza al più generale flusso di processo che conduce gli studenti al successo formativo. Tale prescrizione ha come corollario che la progettazione debba riguardare pochi elementi significativi e realmente fondanti, articolati su periodi estesi. Le azioni e le attività di tipo spot potranno ben essere attuate all’interno della programmazione dei consigli di classe, con la dovuta preparazione, ma non necessariamente entreranno nel Piano triennale.
Senza entrare nel dettaglio delle singole aree, né trasformare l’atto di indirizzo in un mero manuale di istruzioni per la progettazione, occorre peraltro ricordare come fra gli effetti deleteri del distacco dovuto alla pandemia vi sia stato quello di compromettere, in gran parte, l’orientamento in ingresso. A riprova di ciò si sono avute, negli ultimi due anni, numerosissime richieste di passerelle, di riorientamento, di effettuazione di passaggi anche tramite percorsi personalizzati di uditore e successivo esame di idoneità. La scuola ha risposto con prontezza a tali esigenze, ma giova ricordare che tali azioni sono solo un palliativo, un rimedio tardivo ad un problema che affonda le sue radici ben più indietro: occorre con la massima urgenza lanciare ponti, stabilire collegamenti solidi e bidirezionali con gli istituti del Primo Ciclo, per presentare compiutamente i nostri percorsi di studio; aprire la scuola al territorio sia con la presenza a manifestazioni ed eventi, sia con la possibilità di ospitare al nostro interno gli studenti in corso di orientamento ed anche le loro famiglie.
Testo completo in allegato:
Istituto d'Istruzione Superiore "Giorgio Vasari"

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